Mondo Oggi

Mondo Oggi - Geopolitico (267)

Potenziare la scuola pubblica, compito per tutti i cristianidi Maria Cristina Bartolomeidocente di filosofia e teologada Jesus – dicembre 2007Il diritto-dovere di frequentare la scuola esteso a tutti, poveri e ricchi, uomini e donne, e in particolare a tutti i bambini, è, nella storia dell'umanità, un fatto relativamente recente e ben lungi dall'essere realizzato ovunque nel mondo. Per molti secoli l'educazione è stata un privilegio dei ricchi e, anche tra essi, l'istruzione un privilegio dei maschi, mentre solo in rari casi le donne vi avevano accesso.La catechesi, divenuta da un certo punto in poi insegnamento catechistico, è stata a lungo…
Australia: la spiritualità ecclettica della Generation Y preoccupa la Chiesadi Stefano Girolada Jesus – dicembre 2007Meno della metà dei membri della "generazione Y" (nati fra il 1976 e il 1990) si identificano in una religione tradizionale e sono convinti della propria fede in Dio. È questo uno dei dati principali contenuti in un importante studio presentato a Melboume nel mese di ottobre. Il libro The Spirit of Generation Y: Young people's Spirituality in a changing Australia è il risultato di un progetto durato tre anni e condotto da un team di studiosi dell'Australian Catholic University, la Monash University e la…
Il presidente dell'Ecuador: il mio socialismo deriva dal Vangeloda Jesus – dicembre 2007Chiude il suo intervento all'incontro di Sant'Egidio "Uomini e religioni" citando monsignor Leonidas Proaño, il vescovo degli indios ecuadoregni: “La verità si dice a parole, si realizza con l'azione. Nessuna doppiezza, nessun inganno, perché se aspiriamo a essere liberi, dobbiamo diventare schiavi della verità”. Rafael Correa Delgado, presidente della Repubblica dell'Ecuador, interviene il 21 ottobre al Teatro San Carlo di Napoli. Economista, master a Lovanio e dottorato negli Stati Uniti, 44 anni, rivendica il suo essere socialista e cattolico. Eletto nel novembre del 2006, la sua linea politica…
Venerdì, 22 Febbraio 2008 18:51

Pietro Scoppola, figlio modello del Vaticano Il

Pietro Scoppola, figlio modello del Vaticano Ildi Paolo Giuntellascrittore e giornalistada Jesus – dicembre 2007Figlio del Concilio Vaticano II, uomo libero che non aveva paura; uomo di profonda fede che ha sempre legato il suo nome con il destino della nazione, che ha coniugato la libertà del pensiero con la fedeltà, serenamente impegnato, docilmente inquieto” Nelle parole del cardinal Silvestrini pronunciate al funerale di Pietro Scoppola c'è un bel ritratto di questa grande anima che ha traversato la vita politica, civile, culturale, ma anche la vita ecclesiale, del nostro Paese. La Grazia e la Libertà sono il suo ultimo messaggio…
ANTIPOLITICA, CRISI DI SISTEMA E RISCOPERTA DEL “BENE COMUNE”di Giannino Pianadocente di teologia morale La crisi che la politica attraversa oggi nel nostro Paese va facendosi ogni giorno più allarmante. L’assenteismo che si è manifestato, in termini assai consistenti, nel corso delle ultime elezioni amministrative è un sintomo inequivocabile dello stato di sfiducia dilagante. Il rischio è che tale sfiducia si tramuti in cinismo antipolitico e in qualunquismo, persino in un atteggiamento di netto rifiuto di tutto ciò che ha a che fare con lo Stato e con le sue articolazioni istituzionali. La crescente disaffezione (e diffidenza) che la gente…
Venerdì, 25 Gennaio 2008 19:01

LE DONNE DELL’ISLAM E IL SOGNO DEL PROFETA

Conferme, ma anche qualche (grossa) sorpresa LE DONNE DELL’ISLAM E IL SOGNO DEL PROFETAdi Angela LanoMC Ottobre-Novembre 2007La situazione femminile nelle società arabe e islamiche non è facilmente analizzabile e decodificabile, ammesso che non si vogliano utilizzare i facili clichè a cui i media ci hanno abituato. Nei decenni passati, in molti paesi (Palestina, Iran, Algeria,ecc.), le donne avevano preso parte alle lotte popolari contro gli eserciti oppressori, abbandonando i ruoli tradizionali per ricoprirne di nuovi e dinamici. Tuttavia l’emergere di gruppi radicali dell’islam politico ha portato all’arretramento della loro posizione e alla perdita di diritti che sembravano ormai conquistati…
LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE E IL DOVERE DI “CERCARE ANCORA”di Maria Cristina Bartolomei docente di filosofia e teologa Jesus/Novembre 2007Il 7 novembre 1917 scoppiò in Russia la Rivoluzione d’ottobre (quando l’antico calendario russo venne adeguato a quello gregoriano la data slittò da un mese all’altro); nel febbraio-marzo dello stesso anno vi era stata una prima rivoluzione liberaI-borghese, che mirava a sostituire lo Zar Nicola Il. I movimenti di sinistra si attivarono, chiesero una Costituente, cominciarono a organizzarsi in soviet, che divennero poi il nerbo della rivoluzione bolscevica. Il regime sovietico è crollato; quasi scomparsi dalla faccia della terra o in via…
Venerdì, 25 Gennaio 2008 18:57

NON C’È FUTURO SENZA DONNE

NON C’È FUTURO SENZA DONNEdi Sabina SiniscalchiMC Ottobre-Novembre 2007 Sono la maggioranza dei poveri e di coloro che muoiono per malattie curabili, degli analfabeti e dei sottoccupati, delle vittime di guerra e degli abitanti delle baraccopoli. Le donne sono la dimostrazione vivente degli errori e miopia del potere politico. Nonostante tutto, in ogni parte del mondo, sempre più donne lottano per un futuro pacifico, sostenibile, duraturo. Nell’anno 2000 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha stabilito gli «Obiettivi di sviluppo del Millennio »:otto grandi finalità che dovrebbero consentire al mondo di lasciarsi alle spalle per sempre povertà,ingiustizia e diritti violati. Tali…
Venerdì, 25 Gennaio 2008 18:53

TRADIZIONI RISPETTATE

AFRICA I L’ONU APPROVA LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEI POPOLI INDIGENITRADIZIONI RISPETTATEdi Luciano ArdesiNigrizia/Novembre 2007Ci sono voluti oltre vent’anni di mobilitazione e quasi quindici di discussioni alle Nazioni Unite perché l’Assemblea generale adottasse finalmente, lo scorso 13 settembre, la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni. Più volte sul punto di essere approvato, il documento alla fine ha visto la luce solo perché, nel corso del tempo, gli stati hanno capito che, in fondo, la Dichiarazione non sarebbe stata altro che un pezzo di carta, moralmente importante, ma nulla di più. La risoluzione con la quale l’Assemblea generale l’ha approvata non…
LA PRETESA DI VERITÀ DELLE CHIESE SPINGE A RIFLETTERE ANCORAdi Vladimir Zelinskijteologo ortodosso Jesus/Agosto 2007Il documento della Congregazione per la dottrina della fede - che ribadisce che soltanto la Chiesa cattolico romana può essere pienamente identificata con la Chiesa di Cristo - come una piccola scossa che, dalle profondità dell’oceano, provocherà grandi ondate. In campo protestante non si è fatta attendere una gelida tempesta, in cui si può sentire il sapore dell’offesa dopo tanti anni di dialogo ecumenico, noi non abbiamo neanche meritato di essere chiamati “Chiesa”?Questa identità confermata, invece, ha portato un’inattesa soddisfazione nella Chiesa ortodossa, anche se la…
ALL’ITALIA SERVONO PARTITI VERI, DEMOCRATICI E REALMENTE NUOVIdi Franco Monaco politologo Confortati da autorevoli opinionisti, avevamo osservato che il più alto e insostenibile dei costi della politica, che affligge l’Italia in modo particolarissimo, è un vistoso deficit di democrazia governante, originato da un sistema politico-istituzionale che inibisce decisioni efficaci e tempestive. All’altezza di economie e società aperte e dinamiche e tali da farci tenere il passo dei nostri partner-competitori dentro un’Europa e un mondo sempre più integrati. Un deficit di democrazia funzionante e governante che si manifesta soprattutto nei rami alti dello Stato, a livello di Parlamento e di governo…
Venerdì, 25 Gennaio 2008 18:45

LE ARMI DELLA DIPLOMAZIA

LIBIA / RETROSCENA DELLA LIBERAZIONE DELLE INFERMIERE BULGARE LE ARMI DELLA DIPLOMAZIAdi Alessandro FarinaNigrizia/Settembre 2007E’ ufficiale: Gheddafi è diventato buono. È diventato così buono agli occhi occidentali che, per prodigio, si sono rotte le dighe che arginavano il riarmo di Tripoli. Lo ha candidamente ammesso il ministro della difesa francese Hervé Morin: «Non esiste più l’embargo internazionale sulla vendita di armi alla Libia. Se non gliele vendiamo noi, saranno altri a farlo: italiani, russi, inglesi».Una precisazione giunta il 3 agosto, dopo lo scoppio sulla stampa dello scandalo sull’ipotetico legame tra la liberazione delle 5 infermiere bulgare e del medico palestinese…

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